Critocrazia

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Nella forma di governo denominata critocrazia (Crito = giudice , crazia = potere) vi è il solo Stato naturale di diritto, composto unicamente dal sistema giudiziario (magistratura) e dalle forze di polizia e di sicurezza. È una derivazione dello Stato liberale che non prevede governi ed ivi neppure elezioni.

La critocrazia non si deve confondere con "criptocrazia" che è un modello di premiazione e di punizione di soldati nell'Unione Sovietica ai tempi di Lenin.

È una derivazione del pensiero anarco-capitalista e miniarchista che però diniega sia valori conservatori che libertari.

Storia[modifica | modifica sorgente]

La critocrazia nasce nell'epoca illuminista contrapponendosi alla fisiocrazia, per questi troppo qualunquista, e dai contrappositori maggiori della stessa, non ritenendo la fisiocrazia catastrofista.

Si sviluppa nel secolo successivo ritenendo che lo Stato non debba legiferare alcuna legge che possa regolamentare e\od ingessare il mercato, il suo funzionamento e l'iniziativa privata, ritenendola forma di espressione di alcuni individui, i più illuministi ed utili.

Successivamente, facendo proprie, solo in parte, le ragioni utilitaristiche e la ricerca della felicità quale diritto di ogni cittadino (ed eventualmente anche dello Stato e della società civile), facendo riferimento ad Epicuro ed all'edonismo, disegnando con una società libertina, che lo diviene in modo naturale e spontaneo, soprattutto a seguito dei deismo-razionali (schierandosi comunque, nel sociale contro le dottrine dogmatiche e le religioni rilevate), sull'oggettività e sull'evoluzione della scienza, si pose in antitesi agli abortisti e chi nel XX secolo tra i libertari propugnava la legalizzazione di sostanze stupefacenti.

Principi della critocrazia[modifica | modifica sorgente]

Si pone alla base di questo modello l'etica, un'etica accettabile e condivisibile. A seconda di che tipo di etica ci si avvale, lo Stato critocratico, fa riferimento ai valori etici e morali che possano essere all'origine di eventuale Costituzione.

I sostenitori di questo modello si possono definire liberali progressisti.

Nelle forme in cui è prevista un sistema elettorale di matrice democratica (democrazia diretta e partecipativa, oppure organica), il voto serve per esprimere eventuali cambiamenti a leggi che in genere non sono immediatamente modificabili, come per le costituzioni, e che sono soggette ivi a rimanere per più tempo.

Evoluzione della critocrazia[modifica | modifica sorgente]

Le critiche alla critocrazia sono inerenti ai rapporti con gli altri Stati. Alcuni filoni risolvono tale problema ritenendo che bisogna attuare l'agorismo su scala mondiale, altri con la transnazionalizzazione e\o la transterritorialità, in cui ognuno possa vivere nella società più affine ai propri principi, senza imposizioni né da subire né da fare a terzi, e senza bisogno di regolamentare l'immigrazione in modo "socialista", partendo comunque dall'idea dell'accoglienza e che ogni cittadino si debba sentire cittadino del mondo.

Altre distinzioni si rifanno al diritto dei rei e ad eventuali condanne e sanzioni e relativi gradi di giudizio. È maggioritaria l'idea che chi ha commesso reati debba perdere diritto al voto ed assistenza sanitaria, ciò al fine esemplare di prevenire reati ed ingiustizie.

Siccome tutti i filoni riportano ad un modus operandi per lo più "centrista", garantista e progressista, fondante sulla meritocrazia, già percepito nel secolo dei lumi, coloro che ripudiano ogni forma di oscurantismo, fino a ritenere talune dottrine sociali immorali e\o blasfeme, si usa per questi il termine di "illuminista" o "neo-illuminista".

Esistono in Italia correnti critocratiche, in quanto favorevoli allo stato tecnico, in vari partiti politici di ispirazione liberale.

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